Premettendo che un bicchiere di succo di frutta o verdura di stagione è sempre una valida risorsa per il nostro organismo, la domanda a cui è difficile rispondere è che differenze ci sono tra un estrattore di succo e una centrifuga? Nelle prossime righe tenteremo proprio di rispondere a questa domanda nel modo più esauriente possibile, analizzando il funzionamento e i prodotti di queste due diverse tecnologie.
Solitamente l’estrattore ha una struttura che si sviluppa in orizzontale, mentre la centrifuga (chiamata anche centrifugatore di frutta) normalmente si sviluppa in altezza. A questa tendenza è necessario aggiungere che in commercio esistono moltissimi modelli differenti di entrambe le tecnologie che variano per dimensioni e design.
Non appena si mettono in funzione questi due apparecchi, però, una cosa che non può sfuggire è il rumore: la centrifuga è molto più rumorosa rispetto all’estrattore di succo.

Struttura e funzionamento di Centrifuga ed Estrattore
Oltre a sembrare differenti ad una sola prima occhiata, centrifuga ed estrattore di frutta e verdura sfruttano tecnologie completamente diverse.
Centrifugatore o estrattore: il meccanismo di funzionamento
La centrifuga è dotata di una sottile lama rotante che, girando ad elevatissime velocità, è in grado di triturare la frutta e la verdura. Grazie alla forza centrifuga poi, la poltiglia che si ottiene viene spinta dal centro del disco rotante verso un setaccio a fori molto piccoli che fa filtrare e uscire il succo, trattenendo all’interno gli scarti.
Il funzionamento dell’estrattore invece si basa su una coclea (una vite senza fine) che non spezza la frutta e la verdura ma la mastica e la spreme, ottenendone il succo. Un estrattore solitamente lavora a velocità molto bassa ma è in grado di estrarre una maggior quantità di succo, producendo meno scarto.
Ottenere una centrifuga da un frutto è un operazione veloce, anche perché il processo non può essere prolungato per più di cinque minuti continuativi. L’esatto opposto vale per l’estrattore che lavora in maniera molto più lenta e può lavorare continuativamente per 30 minuti.
Basta pensare al lungo processo con cui a fine estate si fa la conserva di pomodoro, lo facevano sicuramente le nostre nonne ma ancora molte persone non riescono a rinunciare a dei sani prodotti fatti in casa. Il macchinario a vite che si usa per spremere la polpa di pomodoro via dalla buccia e dai semi si avvicina concettualmente al funzionamento di un estrattore: un motore a basso numero di giri a cui è collegata una coclea che strizza frutta e verdura separando succo e fibre, facendoli uscire da due bocchette separate.
La lentezza del motore permette il rispetto delle proprietà organolettiche e nutrizionali del succo: non si verifica surriscaldamento, cosa che mantiene inalterato lo stato chimico-fisico di oligo elementi come vitamine, minerali ed enzimi.
Il risultato
Dal punto di vista visivo e organolettico, i prodotti, rispettivamente di centrifuga ed estrattore, hanno caratteristiche diverse. Ma ciò che fa davvero la differenza sono le proprietà e i valori nutrizionali di questi due succhi.
La differenza sta tutta nel numero di giri: una centrifuga effettua tra i 6.000 e i 19.000 giri al minuto mentre un estrattore meno di 100 (e un buon estrattore non supera i 40 giri al minuto). E più giri compie l’apparecchio che stiamo usando, più genera calore ed incamera molta aria, favorendo il processo di ossidazione del succo che come si vedrà più avanti deteriora il succo stesso.
Il centrifugato: aspetto e proprietà nutrizionali
Il centrifugato è un succo chiaro e poco corposo che in bocca viene percepito come leggero. Tende a dividersi in due livelli, poiché contiene pochi solidi sospesi, e presenta una parte schiumosa in superficie. Andando oltre la superficie, il centrifugato è un succo che ha subito un processo ossidativo a causa di diversi fattori fra cui il contatto con l’ossigeno dell’aria e il calore.
L’estratto di succo: aspetto e proprietà nutrizionali
L’estratto ha una consistenza più corposa e un colore più intenso, non mostra la divisione in due livelli e tende ad avere poca o nessuna schiuma in superficie. L’estrattore, girando a un bassissimo numero di giri, non si surriscalda ed è in grado di mantenere le proprietà nutritive di frutta e verdura inalterate. Con l’estrattore si ottengono succhi “vivi” in cui enzimi, oligo elementi e sostanze nutrienti, sono intatti e pronti per diventare l’alleato ideale del nostro organismo.
Estrattore di Succo o Centrifuga? Ad ogni tecnologia i suoi ingredienti
Non tutta la frutta e la verdura può essere usata indistintamente nell’estrattore e nella centrifuga. Un esempio è la verdura in foglia come cavoli o spinaci, verdure dalle numerose proprietà soprattutto quando consumate crude. Questi ingredienti sono più adatti all’estrattore di succhi vivi poiché la grande quantità di fibre presenti li rende difficili da centrifugare.
La coclea dell’estrattore di succo riesce invece a strizzare perfettamente tutte le verdure in foglia.
È possibile ottenere anche estratti di banana o avocado ma è importante ricordare di aggiungere questi frutti ad altri ingredienti con un maggior contenuto di acqua. Con l’estrattore è anche possibile ottenere delle bevande vegetali, che possono essere usate al posto del latte vaccino, da mandorle, cocco, nocciole e soia.
Gli scarti: quantità e usi alternativi
Anche quando si parla di scarti le due tecnologie hanno risultati differenti, l’estrattore ne produce pochi e abbastanza secchi perché estrae il succo sino all’ultima goccia mentre quelli della centrifuga, partendo dalla stessa quantità di frutta o verdura utilizzata, sono di più e molto più umidi. Il processo di pressatura che caratterizza il funzionamento dell’estrattore infatti, consente di ricavare una quantità maggiore di succo rispetto alla centrifuga.
Riciclare gli scarti dell’estrattore
Innanzi tutto è importante eliminare dalla frutta e dalla verdura che si intende riciclare tutte quelle parti che non vorremmo mangiare, in modo tale da essere sicuri di ottenere degli scarti privi di semi, bucce dure o amare, ecc. Gli scarti provenienti dalla frutta usata per fare i latti vegetali posso essere usati in impasti salati come hamburger o polpette vegetali, ma anche negli impasti di torte e muffin. Anche gli scarti del resto della frutta o delle carote sono perfette per gli impasti dolci e, se congelati e passati nuovamente nell’estrattore, possono diventare ottimi sorbetti.
Gli scarti derivati dalla frutta, uniti ai fiocchi d’avena, alla frutta secca e al caramello, diventano un ottimo e salutare muesli da consumare la mattina a colazione. Anche se gli scarti tendono ad essere abbastanza secchi è bene conservarli in frigo e consumarli nel giro di un paio di giorni.
Riciclare gli scarti della centrifuga
Gli scarti provenienti da un centrifugato di frutta, anche se meno versatili, possono comunque essere riutilizzati per preparare biscotti, plumcake, torte, muffin e anche ghiaccioli. Per quanto riguarda le verdure, possono diventare l’ingrediente protagonista di polpette o hamburger vegetali.
Conservazione del succo
Qualsiasi sia il meccanismo attraverso cui si ottiene il succo, per poterlo gustare al culmine delle sue proprietà nutrizionali, è necessario berlo appena fatto, nel giro di un’ora al massimo. Se questo non è possibile, per conservarlo al meglio, si può versarlo immediatamente in una bottiglia di vetro (l’ideale sarebbe proprio di farlo scendere nella bottiglia direttamente dall’estrattore o dalla centrifuga con l’aiuto di un imbuto) e conservarlo in frigorifero.
In questo caso, anche per l’estratto, è normale che le fibre rimaste nel succo tendano prima a venire in superficie e poi a depositarsi sul fondo. Basterà scuotere delicatamente la bottiglia per uniformare nuovamente il succo.